Lo scorso 12 febbraio il “governatore” del Veneto Galan e il ministro per le infrastrutture Lunardi hanno brindato all’inizio dei lavori della più grande opera pubblica del decennio nel Veneto centrale: la costruzione del tronco Vicenza – Rovigo dell’autostrada A31, più conosciuta come autostrada Valdastico. Si tratta di un’opera lungamente attesa nell’area Berica, nella Bassa Padovana e nel Rodigino, fagocitati da un traffico sempre più cospicuo e caotico, e il cui parto non è stato esente da difficoltà di varia natura.
L’A31 ha già compiuto i suoi primi quarant’anni.. .. almeno sulla carta. Nasce infatti nel 1964 l’idea di un’autostrada da Trento a Rovigo via Vicenza, che colleghi l’Autobrennero al Veneto centrale e al Polesine. Qualche anno dopo il progetto, sostenuto da tre politici locali (il trentino Flaminio Piccoli, il vicentino Mariano Rumor, il rodigino Antonio Bisaglia) trova una prima, parziale, attuazione con la costruzione dei primi 36 km, da Vicenza a Piovene. E contemporaneamente sorgono i primi comitati contro il progetto della PiRuBi, sigla composta dalle sillabe iniziali dei cognomi dei tre politici, e tuttora utilizzata dagli oppositori trentini per indicare l’A31.
Nel 1975 il progetto della nuova grande arteria è bloccato da una legge che, in un periodo di ristrettezze finanziarie pubbliche e di ricorrenti crisi petrolifere, vieta la costruzione di nuovi tracciati autostradali: resta così il solo tratto Vicenza – Piovene, impossibilitato a svolgere pienamente la funzione per la quale è stato pensato.
Negli anni a venire perdura il rifiuto trentino dì inserire nel proprio piano urbanistico l’A31, per l’opposizione, largamente condivisa dall’elettorato, ad un’arteria ritenuta inessenziale allo sviluppo economico della provincia e devastante dal punto di vista ambientale.
Verso Rovigo la prosecuzione è frenata prima dal blocco generale, poi dalle modalità delle procedure autorizzative, per cui il no di uno solo dei tanti enti coinvolti nel progetto (Comuni, Province,Anas … ) ferma il tutto, ed infine dalla perdurante tradizione agricola della zona.
L’ipotesi del completamento dell’Autostrada Valdastico riemerge dieci anni fa: nel 1996 vengono avviate le procedure del progetto definitivo, da sottoporre alla valutazione d’impatto ambientale. Trento rifiuta la prosecuzione, laddove verso Sud aumenta il consenso, favorito da un’accelerata crescita economica, che esige il miglioramento delle vie di comunicazione viarie, e dalla congestione delle arterie stradali esistenti.
I sindaci delle Amministrazioni coinvolte nel progetto si uniscono in un Coordinamento, promosso dall’Anci e presieduto da Roberto Andriolo, e nel dicembre 2003 firmano il verbale della Conferenza dei Servizi, che inserisce la Valdastico Sud nei singoli PRG.
Parallelamente a Roma si supera il contrasto fra il ministero dei Beni ambientali (contrario al prolungamento) e il ministero per le Infrastrutture (espressosi a favore) attraverso un voto nel Consiglio dei ministri.
E il 12 febbraio 2005 sono, almeno ufficialmente, iniziati i lavori, gestiti dalla SPA concessionaria dell’A4.
Il tracciato dell’A31 Sud è lungo 54 km (44,7 in superficie, 5 in galleria e trincea e 4,2 su ponti e viadotti); inizia dal futuro viadotto sull’A4, nel Comune di Torri di Quartesolo, in prossimità del casello di Vicenza Est, e termina con lo svincolo sulla strada statale Transpolesana nel Comune di Canda. L’opera interessa complessivamente ventitré Comuni di quattro province: Vicenza, per il tratto parallelo alla Riviera Berica, Verona, lambita a Roveredo di Guà, Padova (il tratto tocca i Comuni di Ospedaletto Euganeo, Saletto, Megliadino S.Fidenzio, S.Margherita d’Adige, Megliadino S.Vitale, Piacenza d’Adige) e Rovigo. Sono previsti sei caselli: Longare, Albettone-Barbarano, Agugliaro, Noventa, S. Margherita e Piacenza d’Adige. L’apertura al traffico è prevista per la fine del 2010 e il costo preventivato è di 998 milioni di euro, probabilmente destinato a lievitare.
I lavori – sono previsti quindici lotti – sono iniziati in prossimità dello svincolo di interconnessione con laA4 (Milano – Venezia); prossimo è inoltre l’avvio degli stessi a Noventa Vicentina.
A fronte di un nutrito gruppo di sostenitori della Valdastico Sud, ritenuta la soluzione migliore agli incontestabili problemi di viabilità della zona, permangono battagliere le voci degli oppositori: Italia Nostra, ilWwf e il Comitato contro l’A31 Sud.
Continuano le iniziative promosse dai Comitati e dalle Associazioni a difesa dell’ambiente, della storia e dell’arte della nostra area: denunce penali e ricorsi al Tar, tuttora pendenti, nonchè iniziative di sensibilizzazione al problema, che pongono l’accento sull’impatto ambientale di una struttura quale l’A31 Sud, che provocherà indubbiamente un aumento dell’inquinamento atmosferico ed acustico, un ulteriore danneggiamento del paesaggio rurale, già compromesso da lottizzazioni selvagge (che probabilmente, con il passaggio della nuova arteria, aumenteranno) e il deprezzamento delle proprietà agricole attraversate. Di qui la richiesta di un tracciato alternativo con un minor numero di caselli, che salvaguardi le bellezze naturalistiche, storiche e artistiche del territorio.
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