DOVE ANDIAMO: POLO ESTE-2000 sintesi del programma elettorale comune CCD-FI-AN

Prospettive di sviluppo

Nel programma elettorale comune, presentato dal Centro Cristiano Democratico, da Forza Italia ed Alleanza Nazionale per le elezioni amministrative del 23 Aprile p.v. viene posta con chiarezza l’alternativa per il futuro di Este:

• o proseguire di fatto, in una politica che ci ha portati ad un orgoglioso isolamento;
• oppure, con consapevole coraggio, farsi promotori di un processo di apertura, ai collaborazione con gli altri attori che sono presenti nel territorio della Bassa Padovana, che da Conselve a Monselice a Montagnana, inteso come sistema.

Sotto tale angolazione andranno riesaminati tutti i problemi più urgenti: il piano regolatore, lo viabilità, l’ULSS, i servizi di acquedotto, di fognatura, lo zona industriale e la rete commerciale distributiva.
Siamo convinti che in Este esistano i presupposti e le risorse per concretizzare autentiche prospettive di sviluppo.
Nella rinegoziazione, all’interno della Bassa Padovana, di un ruolo attivo e specifico per la nostra città,
Este:

• non può accontentarsi di essere una città di servizi,
• nè rinunciare a sviluppare una adeguata zona industriale,
• può quindi offrire, “equilibrate” potenzialità di sviluppo residenziale.

La felice posizione dell’insediamento cittadino ai piedi dei Colli Euganei, ben integrato nell’ambiente, nel territorio, dotato di servizi fa di Este una città a misura d’uomo.
Per lo costruzione di questo progetto di sviluppo riteniamo opportuno valorizzare i fattori già presenti nella nostra città come la centralità di Este rispetto alla zona agricola circostante, lo ricchezza di istituti scolastici e la presenza di flussi turistici.
A tale scopo proponiamo, tra l’altro:

• un maggiore impulso per la realizzazione del nuovo persorso della superstrada SS 10, cercando di coinvolgere tutti i territtori interessati attraverso un’azione interprovinciale;
• uno studio di fattibilità di un intervento coordinato sovracomunale ai fini di migliorare, con opportuni allargamenti, l’attuale percorso della strada SS10;
• il completamento, la valorizzazione e l’espansione delle aree destinati all’insediamento produttivo;
• la valorizzazione della produzione tipica anche attraverso, ad esempio, una mostra permanente di prodotti locali agricoli (prodotti ortofrutticoli, carne, olio, etc.) ed artigianali (ceramiche, etc.);
• la valorizzazione del laboratorio dell’Istituto Tecnico Euganeo;
• una variante generale del PRG, che si coordini, a livello territoriale con altri comuni limitrofi. Non è fantascienza ipotizzare un unico piano regolatore tra Este e Monselice.

Modello di sviluppo:

Una città a misura d’uomo
Proponiamo sviluppo, ma lo intendiamo soprattutto come un processo di crescita integrale ed equilibrata di persone in una città a misura d’uomo.
Tale affermazione implica:

• l’importanza costitutiva per lo città, delle persone, delle famiglie, delle aziende e di associazioni di ogni tipo.
  E’ necessario ricordare che, fino all’altro ieri, anche la più piccola società sportiva ad Este era vista come un elemento della catena di montaggio del consenso politico.
  La valorizzazione delle associazioni vuoi dire, innanzitutto, rispetto della loro autonomia, quali aggregazioni che autogenerano valori di solidarietà, di integrazione e di comunicazione sociale.
  Valorizzare vuoi anche dire aiutare ad aiutarsi.
  L’assistenza domiciliare può essere un esempio di stimolo all’auto-aiuto delle famiglie.
• Un’ attenzione preoccupata allo sviluppo numerico, fisico della comunità e quindi alla natalità, considerata, anche, come essenziale bene d’investimento sociale.
  A tale scopo proponiamo la collaborazione con l’ULSS per la riqualificazione dell’insieme di servizi per la gravidanza, la maternità, la prima infanzia (asilo nido, scuole materne) con concreti aiuti alla vita nascente e all’infanzia; e ciò con l’essenziale apporto delle famiglie, delle associazioni e del volontariato.
• La solidarietà verso le persone più deboli. Il programma per i servizi sociali parte dal riconoscimento del patrimonio di esperienze accumulate dagli operatori comunali per quanto stanno facendo per gli anziani (servizi del tempo libero e dell’università popolare), e per i giovani (servizio di informagiovani e attività dei corsi di formazione).

Inoltre proponiamo:

• l’aumento dell’erogazione dei contributi per i servizi sociali;
• la qualificazione e incentivazione dei corsi di formazione dei giovani per il loro inserimento nel
• mercato del lavoro;
• un salto di qualità per detti servizi, allo scopo di coinvolgere i destinatari come protagonisti; ciò implica la valorizzazione:
  – dell’esperimento di gestione autonoma da parte degli anziani del centro sociale di Via San Girolamo;
  – di iniziative ed istituzioni in atto per l’aggregazione di giovani per l’offerta di servizi inerenti allo sport e alla gestione del tempo libero;
• il potenziamento dell’assistenza domiciliare in tutti i settori e/o quindi l’offerta di integrazioni, mirate, di reddito per famiglie, che si prendono cura di soggetti deboli. Particolare attenzione dovrà essere prestata agli anziani che nel nostro Comune risulta essere il 23% della popolazione a fronte di una media del 13%;
• l’integrazione ed equilibrio tra le varie forze politiche, economiche e sociali: no ad una nuova egemonia di qualsiasi tipo;
• un assetto urbanistico che costituisca un elemento essenziale per l’aggregazione comunitaria, che implica:
  – nuove aree residenziali meno faraoniche;
  – maggiore rispetto dei poli di aggregazione comunitaria già esistente come il centro storico, i quartieri, le trazioni, le parrocchie;
  – nuova sperimentazione di un vigile di quartiere a Meggiaro;
  – no alla pedonalizzazione del centro storico;
  – si alla rivitalizzazione delle piazze, del centro storico, delle frazioni e quindi alla valorizzazione del centro anche come “un centro commerciale a misura d’uomo”, opportunamente dotato di parcheggi strategicamente ben individuati (in Via Isidoro Alessi, in Via San Girolamo, dove sussiste l’attuale deposito delle corriere). e altri, anche privati.

Rovesciamento del rapporto

Stato/come cittadino
Ciò comporta

• “vedo”, “pago”, “voto”: maggiore controllo del cittadino sulla spesa pubblica comunale;
• la massima disponibilità a ricevere direttamente il pubblico, il cittadino, sia da parte dei funzionari responsabili, sia da parte del Sindaco e degli Assessori;
• l’attivazione di un numero verde per segnalazioni e risposte sui servizi e su eventuali disservizi;
• la massima trasparenza degli atti pubblici, che si traduca, per esempio, nell’accesso informatico agli atti tramite consultazione in tempo reale, a mezzo videoterminale, delle autorizzazioni commerciali e/o edilizie, etc;
• una collaborazione con l’ULSS per una gestione meno formalistica e più responsabilizzata dell’igiene” pubblica;
• la promozione da parte dell’ULSS di un bancomat sanitario nelle sedi municipali di tutti i comuni della Bassa Padovana, che permetta la centralizzazione informatica delle prenotazioni delle visite.

Conclusione

Sintetizzando le linee programmatiche sopraesposte, riteniamo che Este debba uscire dall’isolamento orgoglioso in cui si trova, sia cercando un nuovo ruolo attivo e specifico nel sistema della Bassa Padovana, sia mirando ad essere un polo creativo di produttività, di servizi e di idee. Tutto ciò si tradurrà in una maggiore ricchezza e quindi in maggiore occupazione, sempre comunque nell’ottica di uno sviluppo equilibrato ed armonico che rispetti le peculiarità dell’ambiente e le giuste aspettative della popolazione.

Queste linee sintetiche riassumono la nostra visione di Este come città del 2000, che comunque mantenga come prioritaria l’esigenza di una giusta qualità della vita, per poter proporsi come vera città a misura d’uomo.