a) Manutenzione, adegua mento e quant’altro necessario per la conservazione del patrimonio tecnico del servizio di cucina, senza prevederne alcun trasferimento dall’ambito ospedaliero.
Tali interventi devono essere rivolti a tutti gli altri servizi tecnici quali la centrale termica, per assicurare il funzionamento di tutta la struttura ospedali era.
b) Edificazione della nuova ala a completamento dell’Ospedale di Este.
A tal riguardo non si è d’accordo sulla impossibilità manifestata di utilizzare il piano terra della nuova struttura.
Se da parte della Soprintendenza Archeologica viene previsto l’interramento degli scavi e dei reperti venuti alla luce e quindi l’ ottimale sistemazione dei plinti per l’edificazione della nuova struttura, certamente non sarà a danno di alcun reperto archeologico il posizionare una pavimentazione per permettere la piena utilizzazione del piano terra.
La nuova struttura con parziale ridimensionamento rispetto a quella prevista negli anni 90 potrebbe essere edificata realizzando le seguenti superfici:
Quanto sopra consentirebbe certamente di edificare la nuova struttura di completamento rimanendo all’interno dei finanziamenti già previsti dalla Regione Veneto.
Nella struttura di completamento, così edificata, troverebbero ottimale collocazione:
Tale assemblaggio non è proponi bile in quanto comporterebbe:
c) Adeguamento degli edifici ospitanti attualmente la divisione di Medicina e Neurologia per collocarvi tutte le attività poliambulatoriali, non appena costruita l’ala di completamento (che richiede tempi brevi di realizzazione e bassi costi di edificazione trattandosi di struttura pressoché alberghiera).
L’edificio antistante a tali corpi (ex E.C.A.) può utilmente essere destinato a “sportello unico sanitario” ove l’utente può trovare risposta a tutte le esigenze del settore con notevole risparmio delle spese indotte.
L’ampio parco di tigli tra i due edifici può essere almeno in parte destinato a parcheggio, liberando così i lati di via S. Fermo dalle soste di autovetture e facilitando l’accesso all’ospedale.
In tal modo si ottengono due accessi distinti:
uno per gli utenti del poliambulatorio, ed uno per i ricoveri e i visitatori. Il tutto a vantaggio della corretta utilizzazione dei percorsi ospedalieri.
d) Completamento del chiostro di S. Maria delle Consolazioni.
A tal proposito si ricorda che il progetto di completamente del nuovo ospedale, nello stesso periodo, fu presentato dall’Ulss alla Regione Veneto il progetto di recupero del chiostro citato allo scopo di recuperare e rivitalizzare una struttura, unica nel suo genere e ricca di aspetti complessi a livello edilizio, funzionale, strutturale ed urbanistico, da considerarsi un “unicum” con l’ospedale, anche se differenziato funzionalmente, per divenire una “cerniera” nel rapporto struttura ospedali era-territorio.
La Regione Veneto approvò l’intero progetto di recupero del chiostro prevedendone la realizzazione in due stralci e finanziando il primo per un importo di 3 miliardi circa e stabilendo la sua utilizzazione quale sede amministrativa dell’Ulss, avendo a disposizione, con il recupero circa 5000 mq coperti da utilizzare per uffici amministrativi dell’Ulss con sale riunioni e sale convegni e, volendo, con foresteria, con inoltre biblioteca scientifica. È possibile altresì, dati gli ampi spazi disponibili, l’attivazione di una sezione staccata dell’Università di Padova per il conseguimento del diploma di scienze infermieristiche, tenuto conto del glorioso passato testimoniato dalla scuola infermieri dell’ospedale di Este, sempre riconosciuto di alto livello dalla regione Veneto attraverso i suoi commissari d’esame. Tale chiostro, recuperato, potrebbe essere utilizzato anche da altri enti.
I lavori del primo stralcio sono da tempo conclusi e hanno permesso il recupero strutturale dell’antico edificio.
Come anzidetto il primo stralcio ha comportato una spesa di circa 3 miliardi e appare inverosimile che la Regione Veneto, dopo aver approvato l’intero progetto di recupero, possa lasciare incompiuto un intervento dalla stessa voluto e finanziato.
È necessario pertanto rappresentare la necessità di ultimare i lavori ricercando presso tutti gli organismi interessati l’erogazione del finanziamento per il secondo ultimativo stralcio.
O forse si vuole, con il mancato completamento, disattendere la destinazione stabilita dalla Regione Veneto a sede amministrativa dell’Ulss?
È evidente che non si pretende, in questo luogo, di redigere un progetto particolareggiato di riorganizzazione del complesso di edifici esistenti nell’area ospedali era di Este, anche se si ritiene di poterlo certamente fare con maggiore attenzione, sensibilità verso il territorio ed economicità degli interventi rispetto alle fumose progettazioni della Ulss l7 prima riportate. In tal caso estenderemmo lo studio e quindi le proposte anche:
Nel frattempo si chiede, con forza, che non vengano più presentati singolarmente progetti di riorganizzazione di qualsivoglia struttura o servizio sanitario per poi chiederne il parere ai soli Sindaci del Distretto interessato.
Ma sia dato loro conoscere globalmente il programma di riorganizzazione dell’intera ULSS 17 e quindi gli interventi previsti per tutte le realtà ospedaliere.
Con il parcellizzare le quattro situazioni ospedaliere sembra quasi si voglia carpire la buona fede di chi ha fiduciosamente atteso un riordino della sanità della Bassa Padovana e non, per qualsivoglia motivo, solo di alcuni.
La nostra gente è pronta a condividere ogni soluzione qualora l’utilità della stessa ricada su tutti e con benefici uguali per tutti, ma rifiuta ogni comportamento che con qualsiasi mezzo e con atti precostituiti, imponga situazioni di fatto.
E’ con viva attesa che si auspica la riappropriazione di capacità decisionale in materia di Sanità da parte dei comuni, come sembra configurarsi nel Disegno di Legge n.4230 del 9.10.1997 che prevede all’art. 2 lettera a: “potenziare il ruolo dei Comuni, con particolare riferimento alla programmazione sanitaria e sociosanitaria, alla valutazione dei risultati dell’attività dei Direttori Generali delle Aziende, nonché alla rimozione dei medesimi ….. omissis .. ,
Nel frattempo si impegna la Regione Veneto a richiedere un progetto generale di riorganizzazione, ristrutturazione e riconversione delle strutture sanitarie dell’Ulss 17 e solo all’interno dello stesso di approvare di volta in volta le singole proposte di attuazione, mantenendo comunque fede ai provvedimenti precedentemente assunti, approvati e finanziati quali, per quanto ci riguarda.
Pertanto il nuovo complesso ospedaliero di Este potrà assumere, per quanto riguarda le attività di cura ospedaliere e ambulatoriali, la seguente configurazione:
ALA ESISTENTE
Piano terra
Cucina, mensa, sterilizzazione, ecc.
Piano primo
Servizio di Rianimazione e t. intensiva-UCIC- Cardiologia con modulo di Emodinamica e di Riabilitazione Cardiologica
Piano secondo
Area materno-infantile con Centro di Prevenzione Oncologica Ostetrica Gruppo Sale Operatorie con completamento VI sala operatoria
Piano terzo
Ortopedia con sala operatoria per Day Surgery
Piano quarto
Chirurgia
ALA NUOVA
Piano terra
Servizio psichiatria
Neurologia con centro per le cefalee
Piano primo
Div. di Medicina Generale
Piano secondo
Servizio di Oculistica
Piano terzo
Dipartimento Oncologico
Piano quarto
Odontostomatologia
Chirurgia maxillo facciale
PIASTRA SERVIZI
Pronto Soccorso, Anatomia Patologica (ampliata), Radiologia, Laboratorio Analisi, Servizio Immuno-trasfusionale.
VECCHIE AREE DI DEGENZA
Sportello unico sanitario, attività poliambulatoriali, Direzione Sanitaria, Fisioterapia, Farmaci
NUMERI PUBBLICATI
Numeri Speciali
RUZANTE E DINTORNI