La prima stesura ed approvazione di un progetto generale per il nuovo ospedale di Este risale al 1967. Tale progetto sotto l’aspetto tipologico era caratterizzato da una piastra centrale dei servizi da cui sboccavano due assi di collegamento, definiti come “corpetti”, che andavano a servire le due ali di degenza disposte l’una ortogonalmente all’altra così da formare una corte interna.
Realizzato il primo intervento relativo alla piastra dei servizi, si è iniziato nel 1978 l’iter di approvazione della prima ala di degenza e la cui realizzazione è avvenuta nel ‘1984.
Successivamente, nel 1985′ si è iniziato un progetto di riorganizzazione dello stabilimento ospedali ero di Este che aveva come obiettivo quello di adeguare la struttura alle più recenti tecnologie e alle disposizioni del piano ospedaliero regionale.
Tale progetto, pur mantenendo inalterato lo schema tipologico delle degenze, si differenziava rispetto ai piani iniziali in quanto prevedeva anche l’ampliamento e la ristrutturazione della piastra servizi con il completamento di tutte le strutture di servizio. Ciò permetteva di recuperare gli edifici del vecchio ospedale riconvertendo tali pregevoli spazi e strutture integrative a servizi dell’ULSS.
Il progetto veniva approvato nel dicembre 1986 e quindi inviato alla Regione Veneto per l’acquisizione di vari pareri, ottenendone l’approvazione e quindi il finanziamento nel piano ospedaliero regionale 1989/91.
L’inizio dei lavori di completamento per rendere pienamente funzionale il nuovo ospedale con la definitiva, ottimale collocazione delle ultime degenze (sempre in stanze ad l, 2 o 4 letti, con servizi interni e climatizzate) nella seconda Ala del nuovo ospedale trasferendole dalla precaria sistemazione dei vecchi edifici (ove a tutti oggi sono allogate), sarebbe avvenuto però dopo il superamento dei vincoli archeologici che il Ministero dei Beni Culturali e Ambientali e la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto avevano posto nella zona di edificazione dell’ Ala di completamento del nuovo ospedale.
I lavori per gli scavi archeologici, finanziati all’ interno del finanziamento complessivo, si protrassero fino al 1994.
Nel 19961′ Azienda Sanitaria Ulss n. 17 redigeva un nuovo progetto per il completamento dell’ospedale di Este, che ricalcava il precedente, prevedendo però l’edificazione delle seconda ala in dimensioni ridotte e un intervento in elevazione, anziché in superficie, per aumentare gli spazi della piastra servizi.
Tale progetto pur contenendo discutibili interventi e riduzione di spazi (oltre il 50% del progetto originario) sembrava testimoniare, comunque, la volontà di completare funzionalmente il nuovo ospedale.
Affinché ogni residente di questo territorio possa conoscere e quindi valutare, per confronto, quanto successivamente, nel 1997, elaborò l’Ulss n. 17 per capovolgere tale progetto e perseguire un sistematico impoverimento dell’ospedale di Este, sia sotto l’aspetto operativo che alberghiero, se ne riportano di seguito, in maniera schematica gli indirizzi.
“La riorganizzazione del Presidio Ospedaliero di Este nasce dalla necessità di adeguare le dotazioni di ricovero e di servizi di diagnosi e cura”.
“La realizzazione della nuova ala di degenze costituisce quindi un elemento prioritario e propedeutico dell’intera organizzazione”.
“Negli edifici adiacenti al Chiostro, verrà trasferito il reparto di Fisiochinesiterapia, al posto delle attuali degenze di Neurologia”.
“Le rimanenti funzioni attualmente ospitate al piano terra non subiranno alcuna variazione; per completezza di esposizione tali funzioni sono
– Pronto soccorso
– Sterilizzazione
– Cucina e mensa
– Farmacia
– Ambulatori”.
“Piano primo: l’ipotesi di riorganizzazione prevede il mantenimento su tale piano di tutte le funzioni attualmente presenti”.
“Ristrutturazione dell’atrio d’ingresso … realizzazione di una scala e di un ascensore di tipo oleodinamico (per handicappati)”.
“È inoltre prevista una sopraelevazione della piastra … al fine di ricavare degli spazi adibiti ad ambulatori”.
“Edificazione della nuova ala sud-est adibita interamente a stanze di degenza in grado di accogliere complessivamente 90 posti letto”.
“Il numero dei posti letto rimane invariato prevedendo un incremento solamente per i servizi di nuova istituzione” (i posti letto erano allora 303 n.d .r, ).
“Bisogna intraprendere l’edificazione della nuova ala per poter avviare il processo di accentramento dell’attività di degenza, che è l’obbiettivo prioritario”.
“Una volta attuati gli interventi urgenti … ci si trova di fronte ad una struttura a norma dal punto di vista tecnico e predisposta per la prosecuzione dell’ obiettivo prioritario di accentrare le degenze”.
“Quel che preme sottolineare è come, una volta concluse le opere definite urgenti, i rimanenti interventi siano facilmente realizzabili in modo assolutamente autonomo ed indipendente”.
“Il costo dell’intero progetto di riorganizzazione è senz’altro all’interno del costo di progetto approvato con deliberazione n. 340 del 7 marzo 1996, che peraltro ricalca fedelmente la deliberazione n. 49 del 16 gennaio 1996”.
Nel piano del 1997 gli obiettivi prima definiti prioritari vengono bollati come inutili. I problemi maggiori di cui è afflitto il nostro Ospedale sembrano essere diventati “separare il flusso veicolare … creare una pista ciclabile … “.
L’anno precedente sembrava indispensabile, prioritaria e a costi modesti e comunque già finanziati la costruzione della nuova ala .. .l’anno seguente si scopre che è totalmente inutile … che tanto c’è spazio a volontà nell’ala esistente e che in ogni caso non ci sono i soldi…per Este, perché invece per Monselice ci sono!
All’ospedale di Este devono bastare un buon parcheggio e, alla faccia dei doppioni, una seconda portineria. Fatto questo possiamo togliergli 20 posti letto in modo di essere sicuri che all’ingresso in Europa venga chiuso.
Ed ecco, per confronto, gli aspetti rimarchevoli dell’ultimo recente progetto con il quale, in spregio alla programmazione di qualche mese prima, si prefigurano ridimensionamenti, trasferimenti e chiusure di Servizi per canalizzare l’ospedale verso la sua disattivazione.
“Alla luce di quanto sopra si rende necessario rivalutare complessivamente .. .il progetto generale di ristrutturazione”.
“Risulterebbe ridondante la realizzazione della nuova ala … alla luce della mancata disponibilità finanziaria … si ipotizza la collocazione dei 60 posti mancanti a piano terra del monoblocco”.
“La creazione di un unico centro di cottura … prevede l’allontanamento dell’attività dal Presidio Ospedaliero di Este”.
“L’edificio occupato dai reparti area medica, una volta liberato, potrà essere ristrutturato per accogliere…altri servizi che per autonomia rispetto al presidio ospedaliero necessitano di accessi diretti con l’esterno (SERT, ecc..)”
“Si prevede di separare i flussi veicolari”.
“Accesso pedonale e ciclabile”.
“Chiostro … si ipotizza il trasferimento di proprietà dell’attuale sede amministrativa per finanziare corrispondentemente la realizzazione di uno stralcio funzionale “.
“Accentramento di servizi ad interesse aziendale … magazzini … archivi parco automezzi.. se ne ipotizza la collocazione nel sito già destinato alla realizzazione della nuova ala”.
“Infine è da considerare che la realizzazione di una nuova ala … non solo non è più utile… non è attuabile … se non su presupposto … di un consistente finanziamento che la Regione ha tassativamente escluso .. .in ogni caso lascerebbe insoluti fondamentali e attuali problemi di funzionalità ed organizzazione … senza alcuna contropartita”.
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