A – Complessità del “CULTURALE ODIERNO” (Post-moderno) che essenzialmente si delinea cosi:
Ne consegue:
• Disorientamento >* non esiste “la” Verità (“pensiero infecondo e inutile”): la democrazia è fondata sul concetto di maggioranza e sul rispetto delle procedure…) – Cultura debole – Soggettivismo
• Appartenenza debole >* la realtà per eccellenza è quella legata al “qui ora”. Finisce l’”intero”. Cultura sincretista (prendo dove voglio); – basso investimento in appartenenza per timore d’annullarsi…
• Esaltazione dell’immediato e dell’emotivo – Dalla cultura dei valori a quella dei bisogni (Esigenze dell’immediato – Fine della pretesa totalizzante della ragione e quindi della scienza e rifugio nell’estetica, mistica, sogno, dove la valutazione è sogg. e possono sussistere le contraddizioni)
con i conseguenti nodi problematici:
• Comunicazione difficile = il mio vissuto è indefinibile da “un solo” linguaggio – simbolo
• Soggettivismo pragmatistica = l’esperienza personale – metro di valutazione di sé e della realtà
• Deresponsabilizzazione = mancanza di metro preciso – crisi dell’imputabilità
B – “LA PERSONA” quale riferimento per riconoscere i Valori
“Vivere la vita” implica ‘essere coerenti’, ‘aderire’, rispondere a qualcosa, che, si voglia o no, è predefinito dalla vita stessa di ogni PERSONA (pena il nichilismo o l’idealismo!)
Ri-conoscere le Qualità essenziali che costituiscono ogni PERSONA, e conformare ad esse le proprie scelte, coscienti di dover lasciar spazio al “limite” significa vivere con “Responsabilità”
Ed ecco quali sono le qualità (=i valori appunto) che definiscono costitutivamente la Persona normandone perciò i comportamenti
LA PERSONA E’:
1) Individualità: *ogni uomo è “unico”, “insostituibile”, “inaccessibile”, “mistero”
> Evidenzia l’esigenza morale della TRASPARENZA come risorsa per sé e per gli altri
2) Socialità: * la relazione, soprattutto quella interpersonale è “costitutiva” della persona
> Evidenzia l’esigenza che sia mantenuta la relazione anche verso chi NON LO MERITA:
3) Corporeità: * struttura che non è mai muta, ma che richiama sempre un valore, una relazione (= bacio, lacrima, differenza sessuata, l’invocazione della genialità)
> Cosi ad esempio nella sua stessa struttura il mio corpo mi rimanda ai valori della differenza
> conoscendo e costruendo le differenze fisico-psichiche tra maschio e femmina (sensibilità, intelligenza, psicologia):
> rispettando i “tempi” dell’altro; poiché il corpo è ‘temporalità’ (=in un attimo posso cancellare un pensiero con un altro, ma non cosi facilmente posso cancellare un’abitudine corporea e rimpiazzarla con un’altra)
> occorre pazienza, saper imparare a condursi, saper aspettare;
invocazione
> devo favorire ciò che genera “l’incontro” e la comunione:
fecondità
> ci sono fecondità ampiamente legate al corpo e altre legate alla libertà;
> occorre imparare a morire per far nascere: e ciò di fronte al lavoro, alla gestione delle responsabilità, all’assunzione di un incarico, all’abbandono di un posto per un altro
4) Spiritualità:
> l’esistenza umana dice sempre ‘appello’, ‘compito’ (=io so e quindi posso scegliere) da realizzare in “pienezza”: trascendenza.
E per questo l’apporto di Dio diventa necessario assolutamente
> Il Suo nome è “Io Sono per …”
> Sono oggetto della sua “fedele” passione
> Fa sempre Lui il primo passo (Ef. 1, 3-6) (1 Gv. 4, 7s) (Rom. 5, 6) (Parabole della misericordia)
> Non ha bisogno che io Lo ricambi
> E dunque Gli basta solo che io mi lasci amare: (come l’amore del bimbo alla mamma! … dove il bimbo, accettando, si assimila!)
NB: “Ama il Signore Dio tuo” è un comandamento! Si, ma l’effetto cade su di te: rilancia te. Obbedendo, infatti, non dai, ma ricevi, come quando obbedisci alla mamma che ti chiede di mangiare: mangiando farai bene a te, non alla mamma!
NUMERI PUBBLICATI
Numeri Speciali
RUZANTE E DINTORNI