Con l’ultimo lotto dei lavori appaltati (il quarto), ha avuto termine un ciclo di interventi volto al restauro conservativo dell’intero complesso architettonico della chiesa della Salute.
I lavori hanno preso avvio nell’anno 1995. Da allora fino ad oggi, l’obiettivo è stato sempre il restauro e la conservazione dell’involucro esterno della chiesa, ove era più evidente il degrado.
Di seguito vengono brevemente riepilogati gli interventi via via succedutisi.
Un primo stralcio dei lavori è stato eseguito nel periodo 1995/96; in quell’ambito è stato possibile sistemare previo consolidamento della struttura lignea, la copertura della zona absidale e delle due sacrestie.
Successivamente nel 1998/99 i lavori sono continuati con un secondo stralcio, in cui è stato possibile sistemare la copertura del corpo di fabbrica ottagonale e la sovrastante lanterna.
Contemporaneamente sono stati avviati lavori sulla parte sommitale del campanile sud, che comprendevano, oltre ad un recupero statico delle strutture, anche la ricostruzione del cupolino rivestito in piombo.
Un terzo stralcio (1999-2000) è stato rivolto al recupero strutturale quasi completo dei due campanili.
L’ultimo stralcio ha riguardato il completamento degli interventi sui due campanili e la chiesa.
Gran parte del danno arrecato alle strutture murarie, è stato causato dalla presenza di intonaci cementizi, umidità e sali,i quali hanno favorito un’aggressione nel substrato del paramento in mattoni a livelli tali da mettere in crisi la staticità dei campanili stessi.
Gradualmente il dissesto statico ha provocato delle lesioni, queste a loro volta hanno determinato nel tempo un quadro fessurativo diffuso e assai pericoloso per il possibile cedimento di elementi strutturali.
Questa fase dei lavori ha compreso l’ultimazione del sistema di consolidamento già avviato con i precedenti stralci di intervento, ed il completo restauro, esteso ai serramenti e alle finiture superficiali esterne, dei due manufatti.
La parte di consolidamento è consistita nel bendaggio perimetrale con fasce di tessuto al carbonio di alcune parti murarie, intendendo contrastare in questo modo i fenomeni di “apertura” della muratura conseguente ai carichi di schiacciamento. Ad integrazione, dove necessario, la messa in sicurezza della muratura è stata completata sia con iniezioni di calce naturale, sia con applicazione alle pareti di cocciopesto rinforzato. L’atto conclusivo della fase di consolidamento è stata la completa intonacatura dei due campanili, eseguita sulla scorta del materiale originario che
era ancora presente su alcune porzioni di parete e riprodotto previa campionatura e analisi chimico-fisica di laboratorio.
Le superfici oggetto di restauro in questo intervento riguardano: il corpo centrale a forma ottagonale della chiesa, la parte absidale e le due sacrestie.
Constatato lo stato di conservazione degli intonaci, si è proceduto ad eliminare le malte incoerenti ad impasto cementizio presenti in alcune pareti dell’edificio.
Successivamente si è dato corso alle integrazioni degli intonaci mancanti, avvalendosi delle analisi di laboratorio sui materiali per far disporre un impasto simile per granulometria e leganti all’intonaco originario.
Nello stesso tempo sono stati eseguiti controlli puntuali sull’intonaco conservato, procedendo dove necessario al suo consolidamento con iniezioni di calce e chiodature con microperni.
Per la finitura, si è operato anche per le pareti della chiesa in modo analogo a come già descritto nell’intervento sui campanili.
Esistono, a decorazione delle facciate, delle parti lapidee che concorrono a dare tono al complesso monumentale sia da un punto di vista stilistico che morfologico.
Gli elementi più significativi sono i tre portali in pietra d’Istria posti a coronamento degli accessi alla chiesa. Anche questi sono stati oggetto di intervento di restauro, consistito in una prima operazione di pulitura per 1’eliminazione dei materiali incoerenti di deposito, seguita dal lavoro di restauro vero e proprio e da un consolidamento avente elevate caratteristiche di traspirabilità e reversibilità, applicato al termine.
Allo stato di conservazione e manutenzione dell’immobile concorrono, e rivestono parecchia importanza, i serramenti.
Purtroppo nel tempo ci sono state manomissioni e sostituzioni, così le vetrate ad esempio dei lunotti del corpo ottagonale non risultavano essere originali. Si è proceduto pertanto ad una riprogettazione, e sostituzione di quelle in opera con altre più idonee per forma, disegno, impiego dei materiali.
Quanto sopra visto è con riferimento all’intervento di restauro vero e proprio, per la salvaguardia del complesso architettonico. Proprio con riferimento a quest’ultimo aspetto, si è ritenuto utile ed opportuno dotare l’edificio di un impianto di protezione contro le scariche atmosferiche.
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